Martina Caironi e Elena Vallortigara hanno vinto il Premio “Atletica Candido Cannavò”. Le due atlete hanno ritirato il premio dalle mani della moglie del Direttore, Franca Cannavò, del figlio Alessandro, del direttore della Gazzetta Andrea Monti e di Franco Angelotti, presidente di Bracco Atletica, società che ha promosso l’iniziativa. Il premio giunto alla decima edizione è stato assegnato in passato a personaggi illustri dell’atletica quale Sebastian Coe, Yelena Isinbayeva, Antonietta Di Martino, Stefano Baldini e nelle ultime due edizioni a Gianmarco Tambieri e Filippo Tortu.Presenti fra gli altri il Presidente delle Federazione di Atletica Leggera, Alfio Giomi, il Gen. B. Antonio De Vita (Carabinieri) e il Gen Vincenzo Parinello (Fiamme Gialle).
Onorata di essere la prima atleta paralimpica a ricevere questo premio prestigioso in memoria di Candido Cannavò, una persona che non ho mai avuto il piacere di conoscere ma di cui ne ho percepito l’eco in Gazzetta e nell’ambito sportivo, dove era amato da tutti. Nel 2009, quando ci lasciava, io ero ancora in riabilitazione dopo il mio incidente che mi ha portato via mezza gamba. Non sapevo in quel momento che sarei diventata un’atleta di punta della nazionale paralimpica di atletica leggera. Nel 2007 racconta la sua attenzione al paralimpico nel libro ” e li chiamano disabili” con in copertina la ballerina Simona Atzori, nata senza braccia e autrice di una vita al di sopra dell’immaginabile ( e come me amica di Fondazione Fontana Onlus). Prima di me l’unico atleta paralimpico a ricevere il premio fu Oscar Pistorius, colui che divenne idolo indiscusso di moltissime persone, e pure il mio. È anche grazie a lui se son qui ora. Felice di questo riconoscimento insieme a Elena, un’altra guerriera dell’atletica; darà una spinta ad entrambe a continuare a divulgare i valori di lealtà e gioco pulito, una spinta a non mollare nei momenti di difficoltà. Grazie”