“Antonella Mariani – sabato 1 febbraio 2020
Il Saint Martin assiste disabili e bambini di strada in una area molto estesa a nord di Nairobi. Dopo 20 anni, l’opera è passata agli operatori locali: 65 dipendenti e 1.200 volontari.
Il primo fu Thomas. Allora il ragazzo non aveva ancora un nome, era rinchiuso nudo e abbandonato in uno stanzino, la vergogna della sua famiglia. Vent’anni fa don Gabriele Pipinato, impegnato nelle benedizioni delle case della parrocchia, incrociò il suo sguardo e ne fu fulminato. In quella zona rurale del Kenya, nella diocesi di Nyahururu (200 chilometri a nord di Nairobi), la disabilità è emarginazione, isolamento e disprezzo. Il sacerdote battezzò il giovane disabile fisico e mentale, gli diede un nome, convinse la madre ad accudirlo e capì che la cura pastorale di quell’angolo di Paese che gli era stato affidato aveva senso solo partendo dagli ultimi, i reietti.”